My Dear Teddy

Ci sono stati giorni pieni di domande, poi ho preso un foglio, una penna e qualcuno mi ha suggerito le risposte. 

Cosa è che ci ha portato a credere che violento sia bello? Forse il fatto di non sapere cosa sia l’amore? 
In fondo, chi non sa, non può. 

Eppure dentro, una voce sa e parla. 

In quel momento senti il peso dell’ingiustizia, l’odio, la rabbia, senti di non andare bene lì dove sei, di meritare di più.
La giustizia, l’amor proprio e la lealtà arrivano in soccorso e se le avessi ascoltate prima, avresti risparmiato qualche fazzolettino bagnato. Senti che l’amore, può fare di più e lo può fare meglio. Può fare il tuo meglio. 

Nella vita ho fatto scelte diverse, speciali e a volte controverse. 

Pensavo di volere l’amore e alla fine non lo trovavo. Per un motivo o per un altro qualcosa andava storto, tutto il film iniziava bene e cambiava in peggio. Ma non lo trovavo o non lo volevo trovare? Non lo trovavo o semplicemente non lo accettavo? 

Sì perché l’amore si accetta. 

Devi prima di tutto accettare di essere una donna ed un uomo che lo meritano senza supplicare, inseguire o chiamare qualcuno. Devi sentirti amabile, come se ciò fosse la tua forma del naso o il suono della tua voce: un dono di nascita. Sentire di essere intera, che a te non manca proprio nessuno pezzo, perché grazie al cielo, se quel giorno tutto è andato bene, hai già tutto, ma proprio tutto quello che ti occorre per vivere bene. 

Alcuni anni fa, vuoi la gioventù, vuoi l’inesperienza, ho pensato che forte fosse figo e che chi non chiedesse mai, vincesse sempre. Poi invece ho iniziato a vedere la bellezza che si nasconde dietro un “Non so farlo, mi aiuteresti?” “Scusa se…” “Divertiti anche senza di me” “Ti amo e questa volta non ti voglio cambiare”.

Ho visto quanta bellezza si può nascondere nella tenerezza, in quel impercettibile suono che è la gentilezza. Ho visto che se tu stai bene, faccio il tifo per te, che toglierti la pace non mi farà dormire meglio stanotte, che vive felice che si bacia col cuore e vive più a lungo chi si lascia la mano con onestà. 

Allora ho deciso che tutto questo lo lascio dire al più tenero tra i teneri: un orsacchiotto. 

A quello che da grandi abbiamo messo nell’armadio perché “altrimenti prende polvere” e lo abbiamo sostituito con morbidi cagnolini al guinzaglio. L’orsacchiotto che stringevamo da bambini, in cerca della morbidezza e di quell’amore che da sempre ci abita.

Possiamo accogliere la tenerezza.
Ora più che mai. 

Love is yours,

NILLA